@article{RLINA_1980_8_69_6_475_0, author = {Dario Graffi}, title = {Nel centenario della morte di James Clerk Maxwell}, journal = {Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Rendiconti}, volume = {68}, year = {1980}, pages = {475-486}, language = {it}, url = {http://dml.mathdoc.fr/item/RLINA_1980_8_69_6_475_0} }
Graffi, Dario. Nel centenario della morte di James Clerk Maxwell. Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Rendiconti, Tome 68 (1980) pp. 475-486. http://gdmltest.u-ga.fr/item/RLINA_1980_8_69_6_475_0/
[1] Per questa relazione mi è stata assai utile la recente edizione (1973) in italiano, curata dal Prof. Evandro Agazzi, del Treatise on Electricity and Magnetism, e inserita nella collezione «Classici della Scienza» dell’U.T.E.T. (Unione tipografica editrice torinese). All’ottima traduzione del Treatise, l'Agazzi ha premesso un'ampia e profonda introduzione critica ed opportuni commenti ad ogni capitolo. Il libro citato è prezioso anche per una completa bibliografìa delle pubblicazioni di Maxwell e per dati biografici su Maxwell e altri scienziati che Egli cita nel Suo trattato.
[2] In memoria di James Clerk Maxwell nel centenario della morte, «Rendiconti Istituto Lombardo», Vol. 113-1979. Parte generale e Atti ufficiali. Ringrazio il collega Masotti per avermi inviato il testo della sua nota prima della pubblicazione.
-[3] Maxwell displacement current and his theory of light, «Archive of History of exact Sciences», IV (1967-'68), 218-234.
-[4] Induzione elettromagnetica e induzione magnetoelettrica, «Alta Frequenza», XX (1951), 227-246.
-[5] Ho avuto notizia della memoria di Lorenz oltre da un cenno nel Treatise (Cap. XX, § 805) dal Traité d’electricité théorique di III, Cap. II, §2, 6 e 2, 18.
- Gautier Villars Paris (1960), Tomo[6] VI (1897), 93-108. - Opere Matematiche pubblicate a cura dell'Accademia dei Lincei-Zanichelli Bologna (1954), Vol. I, 291-303.
- Sulla riducibilità delle equazioni elettrodinamiche di Helmholtz alla forma hertziana, Nuovo Cimento, serie IV, Vol.[7] Cfr. L'ereditarietà lineare e i fenomeni dispersivi, «Rendiconti Istituto Lombardo» (XLIV-1911).
e - Electrodynamics of continuous media, Pergamon Press, Oxford 1960, § 58. Del resto l'ipotesi che i fenomeni dispersivi possano rappresentarsi come relazione ereditaria di Volterra fu già avanzata da :[8] Introduzione al Convegno internazionale su Radiocomunicazioni a grande e a grandissima distanza, Celebrazione Nazionale del centenario della nascita di Guglielmo Marconi «Atti del Convegno Lincei, n. 24 - Roma, Accademia Nazionale dei Lincei» (1976), 9-12.
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